Il Lanificio di Stia, dopo varie vicissitudini, ha cessato ogni attività produttiva nel 1985 chiudendo così la sua gloriosa e secolare storia. Pier Luigi della Bordella, uomo di grande cultura generale e specifica nel campo tessile, appassionato ricercatore di storia locale, ha studiato e ricostruito la vicenda storica del Lanificio di Stia e dell'industria laniera in Toscana. Frutto delle sue ricerche è il volume “L’Arte della Lana in Casentino”, fondamentale fonte di informazione per tutto ciò che è raccontato nel Museo dove sono esposti molti documenti della sua preziosa ed unica collezione. Allo stesso tempo opera con intelligente determinazione per creare a Stia un museo sulla storia del tessile e un centro studi e incontri ad esso collegato.
Il primo nucleo del Museo viene realizzato a partire dal 1996, con la mostra temporanea Sul Filo della Lana, da Pier Luigi della Bordella e Gabriele Grisolini, ex dipendente del Lanificio e fondatore dell'azienda tessile “Tessilnova”, che espongono documenti, foto d’epoca e oggetti da loro raccolti ed appartenuti al Lanificio, dando così vita alla Mostra Documentaria sullo Storico Lanificio di Stia, allestita provvisoriamente in alcuni spazi di proprietà Grisolini.
Per trovare una sede stabile e ampia per il museo, nasce l'idea di recuperare il complesso di edifici ormai dismessi che costituivano il Lanificio e Pier Luigi della Bordella si adopera affinché quest'ultimo torni di proprietà della famiglia Lombard. Simonetta Lombard aderisce con entusiasmo all'iniziativa acquistando a suo nome gli edifici sede un tempo del suo Lanificio e costituisce una Fondazione per lasciare un segno duraturo dell'opera della sua famiglia e in particolare del padre Luigi. Nell’aprile del 2003 la Fondazione ottiene il riconoscimento della personalità giuridica.
Nel 2005 Simonetta Lombard muore, lasciando la Fondazione sua unica erede.